Giuseppe Reguzzoni svolge un’attenta analisi filosofico-teologica della categoria di secolarizzazione e delle sue diverse interpretazioni.
Danilo Zardin mostra con efficacia quanto l’Umanesimo ed il Rinascimento non siano ascrivibili a semplici espressioni della modernità.
Andrea Caspani illustra la sfida storico-politica della modernità insita nei fenomeni della Rivoluzione francese e del Risorgimento italiano.
Giuseppe Bonvegna documenta come nel paese in cui l’Antico Regime uscì indenne dagli eventi francesi e dall’Età napoleonica, la risposta alla secolarizzazione liberale sia stata foriera di un grande risveglio religioso cattolico.
Il Novecento si caratterizza per essere l’epoca che mostra il fallimento della religione della secolarizzazione, come illustra sul piano teorico il filosofo canadese Charles Taylor in La secolarizzazione fallita e la riscoperta dello spirito e dall’interno dell’esperienza dei nuovi movimenti ecclesiali l’intervento-intervista di don Massimo Camisasca sul tema La secolarizzazione del mondo moderno e la fioritura dei nuovi movimenti.
Infine due brevi interventi di due grandi teologi e “maestri della fede” ci indicano quanto il processo della secolarizzazione richieda la purificazione e l’approfondimento della globalità dell’esperienza cristiana per evitare risposte puramente “difensive”; così Hans Urs von Balthasar, in Il Suo Regno non è di questo mondo ci mostra la pericolosità di un cedimento spiritualistico dell’ identità religiosa, mentre Benedetto XVI in La Chiesa e la sfida della secolarizzazione illustra le condizioni necessarie perché la fede oggi sappia farsi carico del “preoccupante fenomeno della secolarizzazione, che indebolisce la persona e la ostacola nel suo innato anelito verso la Verità tutta intera”.
Un invito alla lettura del grande romanzo di Robert Benson, che 100 anni fa seppe preannunciare uno degli esiti più sconvolgenti della secolarizzazione: l’utilizzo di valori positivi per l’eliminazione del fondamento degli stessi.