N.1 - La sfida della contemporaneità

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Nel futuro che stiamo costruendo in modo COSÌ vertiginoso che cosa resterà dell’uomo? Come mai oggi è così difficile immaginare il futuro?’. Se proponessimo ai nostri studenti un tema che anche solo lontanamente si avvicinasse a una delle due domande qui proposte, il risultato evidenzierebbe il loro sconcerto; nella più praticabile delle ipotesi penserebbero ad una somma infinita di luoghi comuni, frutto di disperate navigazioni del web via smartphone. Forse anche noi affronteremmo disorientati una tale prova.

Il mondo vertiginoso in cui siamo immersi pone una grande sfida anche alla scuola che cerchiamo di costruire ogni giorno: i nostri alunni spesso, durante le ore di lezione, ci guardano spaesati come se ciò che cerchiamo d’insegnare loro non c’entri nulla con le loro aspettative, o con il loro modo di essere e di guardare al futuro. Non possiamo negare che anche per questo motivo sia difficile ‘agganciarne’ l’attenzione e la disponibilità a seguire il percorso proposto. Siamo coscienti - come ha affermato un paio d’anni fa papa Francesco - che “non viviamo un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento d’epoca”, in cui si sono affievolite e perfino perdute le ‘grandi evidenze’ su cui noi europei abbiamo basato la percezione e il giudizio sulle cose: ad esempio la concezione di ragione intesa come categoria della possibilità e non come strumento capace di dominare la realtà; la fiducia come base per la conoscenza indiretta e per la convivenza civile, o ancora il diritto come strumento di riconoscimento di un dato oggettivo, anziché come pretesa di poter decidere e/o possedere senza limiti.
Peraltro il valore della conoscenza è minato da tanto relativismo e nichilismo, con l’esito di ridurre l’orizzonte vasto entro cui si muovono le domande dell’uomo ad ambiti ristretti e specialistici, che possono anche destare interesse, ma non lasciano intravedere una trama più grande da scoprire.

In questo contesto, per rispondere all’esigenza di spiegare ai propri studenti in modo non banale quello che accade oggi e quello che potrà accadere in un prossimo futuro, un gruppo di docenti lombardi propone la terza edizione di un corso sulla contemporaneità, rivolto a studenti e docenti, che prende avvio oggi 16 ottobre. Essi si sono chiesti: quali sono le sfide, le forze, i saperi che guidano il nostro presente verso il prossimo futuro? È possibile individuare chiavi di lettura sintetiche che permettano una comprensione unitaria delle trasformazioni tecnologiche, economico-politiche, giuridiche, antropologiche in atto? Ed ancora: in che modo la conoscenza del passato permette di comprendere e orientare anche i processi culturali contemporanei?
Durante il corso si cercherà di comprendere e di riscoprire insieme il significato di “contemporaneità”, il rapporto tra l’uomo e le tecnologie, in particolare con l’intelligenza artificiale; e ancora il ruolo del politico e del magistrato nella “polis 2.0” di oggi fino all’analisi dei rischi e delle opportunità di una globalizzazione, per chiudere infine con il linguaggio contemporaneo della musica e del cinema.
Insomma il corso è una buona occasione per ri-considerare il presente e il futuro, trattenendo la ricchezza di prospettive ricevute dalla tradizione, ma senza sottrarsi al contributo unico che può dare solo chi vive con curiosità e creatività nel proprio tempo.