AA.VV., Atlante Storico della Musica nel Medioevo, Jaca Book, euro 85
L’obiettivo dell’opera è quello di collocare la musica medievale nel proprio contesto storico-culturale, e di fornire ai lettori appassionati di temi musicali, un quadro che orienti il problema da differenti punti di vista, in modo chiaro, ma allo stesso tempo rigoroso. Per raggiungere tale risultato, sono stati coinvolti studiosi di musicologia medievale di livello internazionale, così come archeologi, esperti di acustica e architettura, filosofi e storici del pensiero medievale. L’apparato iconografico che accompagna le varie sezioni integra efficacemente il testo e le fonti a disposizione. In aggiunta, lo sviluppo di un sistema cartografico inedito è volto ad accompagnare il lettore in un viaggio attraverso lo specifico complesso di ambientazioni, influenze culturali, rituali e tematiche dalle origini dell’epoca tardoantica alla fine del XIV secolo.
http://www.jacabook.it/

Glenn J. Ames, L'età delle scoperte geografiche 1500-1700, il Mulino, euro 15
Ames, recentemente scomparso, è stato docente di Storia del Portogallo e della Francia all'Università di Toledo: nel suo saggio ripercorre i due secoli in cui l'Europa partì alla scoperta e alla conquista del mondo, stabilendo i grandi imperi coloniali che hanno caratterizzato l'età moderna, l'impero portoghese in Asia e in Brasile, quello spagnolo nel Nuovo Mondo, quello olandese in Asia, quello inglese nell'America del Nord e in India, quello francese nei Caraibi e in Canada. Tali viaggi pongono le basi di quell'interconnessione fra aree del mondo che costituisce la premessa del mondo globalizzato odierno, dato che prima di allora, le differenti civiltà erano fiorite nell'isolamento reciproco, entrando in contatto solo in maniera sporadica.
http://www.mulino.it/edizioni/index.html

Andrea Caspani, L'Italia di Manzoni, Itaca, euro 10
L’autore, fa uscire Manzoni dall’immagine “pietrificata” di più importante e significativo romanziere dell’Ottocento italiano, mettendo in evidenza come l’opera manzoniana meriti di essere riscoperta per il disegno socioculturale che attraversa l’intero arco della sua produzione letteraria e culturale. Infatti, un filo conduttore collega i versi della prima giovinezza, in cui Manzoni esalta il valore della libertà contro i tiranni, con le celebri pagine dei Promessi sposi e con gli scritti e gli interventi giornalistici, che si moltiplicano negli anni della vecchiaia, a difesa dell’ideale di libertà, unità e indipendenza dell’Italia, ampiamente riportati nella parte antologica di questo volume, ceh fanno di Manzoni uno dei protagonisti della “Rivoluzione italiana del 1859”.
http://www.itacalibri.it/

Marco De Paoli, Etiopia, lontano dall’Occidente, Un pezzo di vita e uno studio storico e antropologico, Mimesis edizioni, euro 36
L'autore ha scritto un libro non convenzionale di viaggio e di memorie, ove la narrazione di un’esperienza intensa non evita la domanda cruciale: cosa significa vivere in un paese africano, in un continuo confronto con una realtà diversa, lontano dall’occidente? Ma è anche un libro in cui l’esperienza diretta è continuamente arricchita dall’analisi storica e etnologica: infatti, l'Etiopia, insieme all’Egitto, è il paese africano più interessante per l’antichità della propria storia e cultura: lo testimoniano le tracce dell’antica civiltà axumita, le mirabili chiese (molte delle quali rupestri), che custodiscono pitture e antiche croci preziose. L’Etiopia è poi anche parte della nostra storia e il libro ripercorre inevitabilmente la vicenda coloniale italiana, ma anche la storia più recente con particolare attenzione, dopo la deposizione dell’imperatore Selassie, al fallimentare esperimento comunista di Menghistu e alla spinosa questione eritrea, giungendo quindi alle ultime vicende politiche.
http://www.mimesisedizioni.it/

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Rodolfo Doni, La fatica della storia, edizioni Ares, euro 14,46
Attraverso personaggi letterariamente trasfigurati oppure riconoscibili l'autore traccia un affresco dell'Italia politica e civile dal dopoguerra agli anni Novanta, facendo emergere le ragioni dell'impegno dei cattolici, che, pur nel pluralismo delle scelte, sono contrassegnate dal forte senso di appartenenza alla comunità ecclesiale.
http://www.ares.mi.it/

Jim Forest, Dorothy Day. Una biografia, Jaca Book, euro 28
Dorothy Day è stata per decenni la figura più scomoda del cattolicesimo americano del ‘900. Attivista libertaria e giornalista impegnata politicamente, aderì al cattolicesimo nel 1927 e fondò qualche anno dopo il Catholic Worker, il periodico cattolico più importante per il sottoproletariato americano, che rappresentò il cuore di un vasto movimento, il Catholic Worker Movement, e che è tuttora pubblicato. Per tutta la vita Dorothy Day rimase un’attivista e una donna d’azione, continuamente in lotta contro l’ingiustizia sociale, contro la guerra e contro il razzismo, ma affiancando a tale lotta anche la dimensione della carità nell’impegno con i più diseredati, nel dare alloggio e attività ai sottoproletari, ai lavoratori agricoli stagionali, ai senza fissa dimora, agli emigranti, e, allo stesso tempo la dimensione mistica, attraverso la quotidianità di relazione con Cristo e il soprannaturale, sorgente della forza necessaria al quotidiano impegno nell’affrontare i bisogni umani più elementari e nel lottare per la giustizia. Questa biografia ricca di illustrazioni corre lungo tutto l’arco della vita di Dorothy Day e si propone come la più completa e documentata nel tracciare le tappe del suo straordinario itinerario.
http://www.jacabook.it/

Elio Gioanola, Montale. L’arte è la forma di vita di chi veramente non vive, Jaca Book, euro 32
Il saggio del noto critico Elio Gioanola non è un libro per specialisti, ma per i tanti appassionati della figura e dell’opera del massimo poeta del Novecento italiano. Per questo intende offrire una sintesi totalizzante, che getta uno sguardo complessivo e unificante sui problemi biografico-espressivi di Montale, di cui viene ripercorso l’itinerario biografico a partire dall’incontro con Svevo, entrambi artisti "involontari", obbedienti solo all’esigenza espressiva che gli urgeva dentro, entrambi rappresentanti del profondo disagio dell’artista nella modernità novecentesca, che trae la necessità dell’opera dal "male di vivere". In seguito il libro alterna e congiunge tra loro, giovandosi di una grande messe di testimonianze, il difficile vissuto con il progressivo approfondirsi del discorso poetico, testimoniato dalle grandi raccolte successive, fino a quelle della vecchiaia, dedicando largo spazio al tema del femminino, posto al centro di tutte le inibizioni e ossessioni di Montale e dal quale nascono le liriche più alte.
http://www.jacabook.it/

Antonio Golini e Alessandro Rosina (a cura di), Il secolo degli anziani. Come cambierà l'Italia, il Mulino, euro
In questo volume, i cui curatori insegano o hanno insegnato Demografia alla alla Sapienza di Roma e alla Cattolica di Milano, sociologi, economisti, demografi spiegano quanto e come l'invecchiamento della popolazione trasformerà la società in cui viviamo, dato che si è innescato un processo che può essere sintetizzato con tre "i": inedito, incisivo, irreversibile.
http://www.mulino.it/edizioni/index.html

Andrea Graziosi, L'Unione Sovietica 1914-1991, il Mulino, euro 35
Il saggio di Graziosi, docente di Storia contemporanea nell'Università di Napoli "Federico II" e già presidente della Sissco, la Società per lo studio della storia contemporanea, è unas sintesi, compatta ma arricchita da un'approfondita discussione storiografica, della storia sovietica. Il volume si divide in quattro parti: le prime tre sono costituite dall'esposizione della vicenda sovietica a partire dalla Grande Guerra e dalla Rivoluzione d'ottobre fino allo scioglimento pacifico dell'Urss nel dicembre 1991; la quarta enuclea i temi più significativi dell'attuale dibattito storiografico: il leninismo, lo stalinismo e il terrore, il peso dell'ideologia, le caratteristiche dell'economia, le campagne, le nazionalità, la politica estera, i motivi del collasso finale. http://www.mulino.it/edizioni/index.html

Paolo Guidera (a cura di), Alessandro Manzoni. Dell’indipendenza dell’Italia e altri scritti, Caribou, euro 14,50
Manzoni ebbe sempre a cuore le vicende dello nascita e della formazione dello Stato italiano. Come senatore del Regno fu d’accordo, nel 1861, con la proclamazione di Roma capitale e dedicò gli ultimi anni della sua vita a scritti e riflessioni di carattere storico e politico sull'unificazione. In questo volume sono raccolte tali pagine, che riflettono sulla legittimità del nuovo Stato italiano e sulla avvenuta indipendenza, in una visione unitaria che risultò vincente sia sui tentativi “rivoluzionari” che sulla soluzione federalistica. http://www.caribou-editore.com/

Jonathan Harris, Costantinopoli, il Mulino, euro 25
Jonathan Harris, che insegna Storia bizantina nel Royal Holloway a Londra, non intende offrirci una storia di Costantinopoli, ma una sorta di immaginaria visita alla città condotta nell'anno 1200, cioè prima del disastroso sacco del 1204 che segnò l'inizio della sua decadenza. Nelle sue pagine troviamo quindi una descrizione della città quale sarebbe apparsa agli occhi di un visitatore del tempo e insieme il racconto delle sue origini come città santa fondata da Costantino, si rievoca il mito della sua invincibilità, giochi di potere, la grandezza della sua Chiesa, le ricchezze, la vita urbana dei ricchi e dei poveri, fino ad arrivare alla conquista e al saccheggio della città a opera dei crociati e alla progressiva decadenza, fino alla conquista ottomana del 1453.
http://www.mulino.it/edizioni/index.html

Peter Krentz, La battaglia di Maratona, il Mulino, euro 25
Krentz, docente di Cultura classica e Storia nel Davidson College (USA) presenta ai lettori la battaglia di Maratona, una dellepiù famose della storia, ombattuta e vinta nel 490 a.C. dagli ateniesi contro il potentissimo esercito persiano su una piana costiera a una quarantina di chilometri da Atene. Il saggio descrive i luoghi del conflitto, la dislocazione degli eserciti, gli armamenti, le tattiche, giungendo a quella che si può considerare la più documentata e dettagliata ricostruzione della battaglia che, ponendo fine al mito dell'invincibilità persiana, costituì un punto di svolta decisivo nella storia della Grecia e dell'intero Occidente. http://www.mulino.it/edizioni/index.html

Fernando e Gioia Lanzi, Santiago. Senso e storia di un pellegrinaggio, Jaca Book, euro 80
Il pellegrinaggio a Santiago de Compostela è un grande gesto corale formatosi lungo dodici secoli, con il contributo di tutti i popoli che abitano l’Europa, e anche di quanti da altri continenti giungono qui per onorare il patrono della Spagna. Il libro non solo conduce lungo il percorso, a ragione denominato "Cammino Europeo" e che si è formato specificamente per il viaggio dei pellegrini, ma tratta anche degli altri percorsi lungo i quali si va a Santiago, e nei quali devozione, storia, tradizioni sono concretizzate in testimonianze di monumenti e di bellezza. Il libro, frutto di una pluriennale ricerca d’archivio e sul campo iniziata nel 1982, illustra le forme che ha preso nel tempo il pellegrinaggio, espressione di quel senso religioso che ha attraversato la storia dell’uomo dando forma ai luoghi e alle culture. http://www.jacabook.it/

Giuseppe Marcocci, L'invenzione di un impero. Politica e cultura nel mondo portoghese 1450-1600, Carocci, euro 16
Il saggio di Marcocci, ricercatore di Storia moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa, ripercorre le reazioni dei portoghesi, coloro che, grazie alle conquiste in Africa, Asia e America gettarono le basi del colonialismo europeo e fondarono il primo impero coloniale di età moderna, di fronte ai dubbi aperti da un inaudito dominio su terre e uomini, con particolare riguardo per la circolazione delle idee tra regno e colonie. In particolare tenta di rispondere ad alcune domande ancora attuali: perché in Portogallo non vi fu un dibattito sulle conquiste analogo a quello che infiammò la vicina Castiglia? qual era il rapporto tra religione e commercio in una cultura che descriveva le spezie come sacre? come si fuse l’impero portoghese nel grandioso processo della mondializzazione iberica che si realizzò sotto il potere degli Asburgo tra Cinque e Seicento?
http://www.carocci.it

Gunther Mai, La repubblica di Weimar, il Mulino, euro 14
L'autore, docente di Storia moderna e contemporanea all'Università di Erfurt, analizza le vicende della repubblica di Weimar, che fu il primo regime veramente democratico della storia tedesca, ma anche un periodo politicamente turbolento ed economicamente drammatico. Il volume ne ricapitola la storia nel contesto della lunga stagione di crisi che segnò la vita e la società europee fra le due guerre mondiali, facendo emergere le tensioni e le difficoltà che in Germania finirono per dare spazio al nazionalsocialismo e che permisero a Hitler di salire al potere.
http://www.mulino.it/edizioni/index.html

Ignazio Musu, La Cina contemporanea, il Mulino, euro 13
Ignazio Musu, docente di Economia ed Economia dell'ambiente all'Università Ca' Foscari di Venezia, vuole offrire gli elementi per capire le caratteristiche dell'economia cinese, con cui Stati Uniti, Unione europea e Giappone sono obbligati a fare i conti, il suo ruolo negli scenari evolutivi mondiali, e soprattutto le enormi sfide che il paese deve affrontare, dagli squilibri sociali al problema della sostenibilità energetica e ambientale della crescita economica.
http://www.mulino.it/edizioni/index.html

Francesca Paci, Dove muoiono i cristiani. Dall'Egitto all'Indonesia, viaggio nei luoghi in cui il cristianesimo è una minoranza perseguitata, Mondadori, euro 17,50
Francesca Paci, giornalista e inviata in Medio Oriente, racconta le condizioni di milioni di uomini di fede cristiana che vivono oggi in condizione di minoranza religiosa in Egitto, Iraq, India, Indonesia e in molti altri paesi. Anche se non tutti rischiano materialmente la vita, molti subiscono discriminazioni e pressioni sociali, che rendono faticosa l'esistenza quotidiana e danno luogo a una separazione sociale, culturale e politica. Questo libro, basato sulle testimonianze dirette dei protagonisti, racconta le storie di cristiani, uomini e donne, missionari, preti, vescovi o semplici fedeli, che vivono la realtà di un fenomeno complesso e variegato, con caratteristiche diverse in ogni paese, ma dal quale emerge un elemento unificante: la fede, in definitiva, è sempre un pretesto, la differenza su cui costruire un'epica di guerra perché sullo sfondo ci sono le disuguaglianze economiche, le divisioni tribali o sociali, i conflitti politico-culturali. http://www.mondadori.it

Gabriele Ranzato, La grande paura. Come la Spagna precipitò nella guerra civile, Laterza, euro 24
Vincendo la guerra civile il generale Franco impose alla Spagna la sua dittatura modellata sui regimi fascisti che lo avevano sostenuto e instaurò per molti anni un regime oppressivo, che fece numerose vittime, giustiziate o rinchiuse in carcere o in campi di concentramento. Per tutto questo il regime franchista è restato il simbolo della più lunga antidemocrazia nella storia dell'Europa occidentale, la Repubblica da lui abbattuta è rimasta il simbolo della democrazia. Il libro si chiede però se l'ondata rivoluzionaria scatenatasi subito dopo l'inizio della guerra civile, e solitamente si considera questo fenomeno come una reazione golpe militare: ma è stato veramente così? I generali golpisti vollero affossare la Repubblica per la loro ostilità verso le riforme che essa stava attuando nell'ordine e nel rispetto delle norme e dell'etica di una democrazia liberale? Oppure essi poterono contare sull'attivo sostegno, o quanto meno sulla sconcertata passività, di un'ampia parte della cittadinanza, perché diversi eventi e segnali diffusero la paura che il paese stesse imboccando la via di un'irreversibile rivoluzione?
http://www.laterza.it


Alessandro Rosina e Maria Letizia Tanturri, Goodbye Malthus. Il futuro della popolazione dalla crescita della quantità alla qualità della crescita, Rubbettino, euro 12
Rosina, demografo all’Università Cattolica, e Maria Letizia Tanturri, ricercatrice all’Università di Padova, partono dalla convinzione che la bomba demografica sia stata ormai quasi del tutto disinnescata. Questo naturalmente non significa che i problemi che riguardano il delicato rapporto tra popolazione e sviluppo siano risolti. Dalla crescita della quantità è necessario passare alla qualità della crescita. Nelle aree più povere i risultati migliori si possono, infatti, ottenere favorendo l’investimento sulla «qualità» dei figli piuttosto che imponendo la riduzione della loro quantità. Questo vale anche per la crescente fascia di persone anziane nelle aree più sviluppate. Anche la stessa denatalità deve essere affrontata con approccio diverso, visto che sposarsi e avere figli non sono più sentite come tappe obbligate. Per conciliare scelte riproduttive e sviluppo occorre cominciare a considerare i figli come un bene comune e favorire l’investimento sociale sulla qualità complessiva delle nuove generazioni. Infine, l’attenzione alla qualità riguarda anche i comportamenti di consumo e gli stili di vita nel rapporto con l’ambiente e le risorse del pianeta, e quindi la qualità del nostro futuro.
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Giovanni Sale, Libia 1911, Jaca Book, euro 12
Quest’anno oltre al 150° dell’unità d’Italia, ricorre anche il centenario della «seconda guerra coloniale» italiana, cioè quella di Libia, che a sua volta avveniva durante i festeggiamenti del cinquantesimo dell’unità nazionale. Parlare oggi di guerre coloniali si presta spesso a strumentalizzazioni di ordine politico internazionale, mentre è sbagliato giudicarle con criteri che appartengono alla nostra attuale cultura e sensibilità giuridica, con il rischio di stravolgerne il significato e decontestualizzarne l’evento. Nelle guerre coloniali, condotte dalle maggiori potenze europee, l’elemento religioso è stato spesso utilizzato in modo strumentale per convincere le popolazioni indigene sull’utilità e necessità storica dell’impresa, volta, si diceva, a importare in quei Paesi la civiltà e la cultura occidentale e i benefici economici e sociali legati ad essa. Il libro tratta dell’utilizzazione strumentale che della materia religiosa, in tal caso dell’Islàm, fecero in Libia i capi militari e civili italiani, mentre in Patria l’impresa fu a volte interpretata da una parte del clero e da una certa cultura cattolica come una sorta di guerra religiosa. Posizione che fu energicamente condannata dalla Santa Sede, e in particolare da Papa Pio X, che fece addirittura pubblicare sull’Osservatore Romano una Nota di biasimo di tali interpretazioni. Più volte, inoltre, il Pontefice, come risulta dalle carte dell’Archivio Segreto Vaticano, richiamò alcuni alti prelati e vescovi residenziali a maggior moderazione nelle loro esternazioni a sostegno «della guerra coloniale», e a mantenere in tale delicata materia un atteggiamento imparziale.
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Michele Salvati, Tre pezzi facili sull'Italia. Democrazia, crisi economica, Berlusconi, il Mulino, euro 14
Michele Salvati, professore emerito dell'Università statale di Milano, si interroga sull'origine del ristagno economico del nostro Paese e sulla durata dell'egemonia politica berlusconiana? L'autore ha una posizione netta in merito alle "colpe" della Prima Repubblica: il pesante arretrato di riforme strutturali e la gravosa eredità del debito pubblico sono all'origine di molte delle difficoltà economiche attuali. Nonostante gli sforzi dei governi negli anni '90, la pesante eredità della Prima Repubblica venne colpevolmente sottovalutata. Più complessa è la risposta all'interrogativo su Berlusconi che chiama in causa non solo il sistema politico ma l'intera società italiana.
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Marco Santagata, L'io e il mondo. Un'interpretazione di Dante, il Mulino, euro 36
Nell'offrire un'interpretazione complessiva dell'opera di Dante, l'autore, docente di Letteratura italiana alla Facoltà di Lettere dell'Università di Pisa, si sofferma sui principali momenti della sua produzione, dalla "Vita Nova" al "De vulgari eloquentia", alle "Rime" e alla "Commedia", mettendone in luce i tratti essenziali, la tecnica di costruzione dei personaggi e la fitta trama di rimandi che il poeta tesse in uno straordinario sforzo di sistematicità. Da questo sfondo emerge, sopra ogni altra cosa, l'io di Dante, autore, narratore e personaggio insieme, che sempre usa il dato autobiografico per investirlo di una portata universale.
http://www.mulino.it/edizioni/index.html

Vittorio Strada, Lenin, Stalin, Putin. Studi su comunismo e postcomunismo, Rubbettino, euro 20
I testi raccolti in questo volume di uno dei massimi esperti italiani di storia russa e sovietica sono i capitoli di una ricerca organica su aspetti fondamentali di un tema di primaria importanza: il comunismo sovietico e il suo lascito, il postcomunismo, eventi centrali della storia del Ventesimo secolo. L'autore mette a fuoco problemi per lo più trascurati: dalla formazione del culto di Lenin e Stalin al complesso rapporto tra imperialismo zarista e nazionalismo russo nell’Urss e dopo il crollo dell’Urss, mentre un secondo gruppo di saggi prende in considerazione la situazione politica della Russia d’oggi sullo sfondo del suo recente passato, soffermandosi su aspetti significativi ma ignorati come l’inno nazionale nelle sue sorprendenti variazioni. Infine un gruppo di studi risale alle origini del comunismo novecentesco e della Russia rivoluzionaria approfondendo i rapporti tra Herzen e Marx e il pensiero politico e filosofico di Lenin. Conclude il libro una riflessione su “marxismo e postmarxismo”.
http://www.rubbettino.it/

Massimo Viglione, Le due Italie, edizioni Ares, euro 20
In questo saggio Massimo Viglione sviluppa un’analitica ricostruzione del processo risorgimentale, guardando con attenzione alle correnti di pensiero che l’hanno caratterizzato, sottolineando come i nodi irrisolti dell’unificazione politica abbiano pesato su tutta la successiva storia italiana del XIX e XX secolo, culminata nell’enfasi del nazionalismo e del fascismo, nella guerra civile e nella morte stessa del concetto di patria.
http://www.ares.mi.it/

- Guido Baglioni, La lunga marcia della CISL 1950-2010, il Mulino, euro 20
L'autore, è professore emerito dell’Università di Milano Bicocca, racconta la storia della seconda organizzazione sindacale italiana, oltre quattro milioni e mezzo di associati, nata nel 1950 per iniziativa della corrente cristiana, dopo la fine dell’esperienza unitaria nella Cgil. Puntando sull’autonomia dell’azione sindacale, contro la tradizione del sindacalismo politicizzato, la Cisl espresse una strategia nuova, omogenea alle esperienze sindacali delle grandi democrazie occidentali, che influenzò profondamente le relazioni industriali in Italia, rivelandosi un importante fattore di modernizzazione. (http://www.mulino.it/edizioni/index.html)

- Giuseppe Baiocchi, Bossi. Storia di uno che (a modo suo) ha fatto la storia, Lindau, euro 16,00
Il libro di Baiocchi, giornalista di lungo corso, con esperienze «Avvenire», al «Corriere della Sera», a «La Padania» in qualità di direttore, e infine alla RAI di Milano, affronta direttamente la figura di Umberto Bossi, «leader, fondatore e padre-padrone», fornendone un ritratto inedito, che ne ricostruisce la parabola e l’originale carisma: dal legame con la terra e la famiglia, alla nascita e alla fortuna dell'idea federalista, al consenso popolare, ai rapporti controversi e altalenanti con il Palazzo e soprattutto Berlusconi, al successo, ma anche le sconfitte. (http://www.lindau.it/)

- Angelo Baracca e Giorgio Ferrari Ruffino, Scram. Ovvero la fine del nucleare, Jaca Book, euro 34
Il saggio sostiene provocatoriamente che il nucleare non è una tecnologia avanzata, ma una complicata, vecchia, costosa e pericolosa, che in mezzo secolo ha creato problemi gravissimi, che graveranno sui nostri discendenti per centinaia o forse migliaia di anni, senza avere apportato alcun beneficio sostanziale. La tesi viene sviluppata nel libro in termini rigorosi, analizzando l’intero ciclo nucleare per tutti gli aspetti rilevanti: emissioni di anidride carbonica, indipendenza dalle fonti fossili, costi disaggregati, emissioni di radioattività nel normale funzionamento, residui radioattivi ingestibili, rischi e portata di possibili incidenti, pericoli di proliferazione militare, senza dimenticare i possibili danni biologici e sanitari delle radiazioni ionizzanti in base ai risultati più recenti della ricerca, che dimostrerebbero la sottovalutazione dei rischi da parte delle autorità
Particolare attenzione viene rivolta all’Italia, sottolineando l’inefficienza del nostro sistema elettrico e i corrispondenti interessi e speculazioni che alimentano tutti i programmi energetici, soprattutto quelli nucleari, e confontandola con la situazione francese, «la cui fama di paradiso del nucleare viene smontata e analizzata nelle sue profonde contraddizioni». L'ultima parte del libro è dedicata a dimostrare l’inconsistenza e la impraticabilità delle soluzioni prospettate dall’industria nucleare per prolungare nel tempo lo sfruttamento dell’uranio e porre fine ai problemi irrisolti del ciclo nucleare.
(http://www.jacabook.it/)

- Riccardo Brizzi, L'uomo delle schermo. De Gaulle e i media, il Mulino, euro 28
Protagonista del saggio di Brizzi, che insegna Costruzione del consenso nel Novecento presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna, è uno dei grandi personaggi della storia politica europea del Novecento, Charles de Gaulle, che è stato anche un pioniere nel ricorso ai mass media. Dopo essersi ampiamente servito della radio durante la seconda guerra mondiale, una volta tornato al potere nel 1958 cominciò a usare intensamente e proficuamente con la televisione, cosa che venne denunciata dai suoi oppositori come "telecrazia". Il libro ricostruisce le modalità di utilizzo e di controllo del mezzo televisivo adottate dal generale de Gaulle tra il 1958 e il 1969, «mettendo in luce il ruolo che l'associazione tra potere carismatico e televisione ha svolto nel legittimare la leadership gollista e nel determinare un'evoluzione in senso presidenziale delle istituzioni della V Repubblica». Dagli esordi stentati, corretti grazie ai consigli di pubblicitari ed esperti, alle magistrali apparizioni nei momenti drammatici della guerra d'Algeria, sino alla campagna presidenziale del 1965 e alla crisi del Maggio 1968, la vicenda di De Gaulle emerge come la prima leadership televisiva della storia europea contemporanea.
(http://www.mulino.it/edizioni/index.html)

- Michele Brondino e Yvonne Fracassetti, Il Nord Africa brucia all'ombra dell'Europa, Jaca Book, euro 12
La rivolta tunisina, forse la prima cyber rivoluzione, è tutt'altro sorprendente se si prendono in considerazione le condizioni socio-economiche del paese create dalla crisi economica globale e dal regime corrotto di Ben Ali. Non sorprende neppure l’effetto domino sugli altri paesi del Nord Africa fino all’Egitto, alla Libia e oltre, la cui situazione socio-politica ed economica è molto simile, aldilà delle diverse scelte a livello istituzionale e di sviluppo, perché dopo l’indipendenza dal colonialismo, la speranza di realizzare democrazia e progresso è stata progressivamente delusa da una deriva autoritaria che ha bloccato il processo democratico ne silenzio silenzio assordante dell'Europa. Inoltre, il fallimento dei vari modelli di sviluppo, culminato con gli effetti devastanti della crisi economica mondiale e della globalizzazione, ha aperto un baratro colmato dai movimenti islamici portatori di altri modelli sociali e identitari. Così. Sia in un’ottica neocolonialista, sia per la paura dell'ondata fondamentalista, l’Europa ha finito per ssostenere i regimi dittatoriali del Nord Africa, anche al fine di servirsene come agente di contenimento nei flussi immigratori, e come mercati di subappalti, servizi e scambi commerciali per le multinazionali della globalizzazione.
Le rivolte arabe pongono l'Europa nella condizione di rimettere in causa l’ambigua "politica di vicinato" nei confronti dei suoi dirimpettai, per rilanciare un nuovo partenariato economico, sociale, culturale e umano realmente solidale, «capace di vedere oltre il business della globalizzazione d’impronta neocoloniale e oltre lo spauracchio del fondamentalismo islamico».
(http://www.jacabook.it/)

- Adriana Cavarero e Angelo Scola, Non uccidere, il Mulino, euro 12
Gli autori, Adriana Cavarero, docente di Filosofia politica all'Università di Verona, e il cardinale Angelo Scola prendono in esame un comandamento contraddetto da millenni di storia, visto che anche oggi è radicata la convinzione che in determinate circostanze uccidere sia giusto e necessario: l'omicidio appare quindi una costante antropologica dello spirito umano, una sorta di marchio sanguinario della specie. Gli autori si chiedono che cosa stia alla radice del primo omicidio della storia, quello di Caino: la distruzione dell'individuo-persona, della discendenza secondo la concezione ebraica, della sacralità della vita secondo il cristianesimo, della vita intesa come mero funzionamento biologico? Interrogandosi infine sulla possibilità di restituire uno statuto assoluto alla proibizione dell'omicidio. (http://www.mulino.it/edizioni/index.html)

- Philippe Chenaux, La Chiesa cattolica e il comunismo in Europa da Lenin a Giovanni Paolo II, Carocci, euro 25
Il volume di Chenaux, professore ordinario di Storia della Chiesa moderna e contemporanea presso la Pontificia Università Lateranense, muove da un’idea provocatoria: il comunismo come ultima eresia del cristianesimo. Basandosi su una vastissima e spesso inedita documentazione, l'autore ricostruisce la storia dei rapporti tra la Chiesa cattolica e il comunismo in Europa, dalla rivoluzione d’Ottobre alla caduta del Muro di Berlino, articolandosi nei tre grandi periodi in cui può suddividersi la storia politica e religiosa dell’Europa del XX secolo: la "guerra civile europea", durante la quale la Chiesa si trova di fronte all’impossibile dilemma di dover scegliere tra comunismo e nazismo; la guerra fredda, durante la quale, nella sua battaglia contro il totalitarismo sovietico, la Chiesa di Pio XII è identificata, suo malgrado, con l’Occidente; gli anni del disgelo e della distensione, quando la Chiesa sceglie la via del dialogo con i paesi dell’Est, per contribuire, infine, al crollo del sistema. (http://www.carocci.it/web/?)

- Vittorio Coletti, Romanzo mondo. La letteratura nel villaggio globale, il Mulino, euro 15
Vittorio Coletti, docente di Storia della lingua italiana all'Università di Genova, ripercorre la lunga storia del romanzo, che, pur avendo avuto grande circolazione internazionale, ha sempre conservato in sé ben radicati i segni delle sue patrie linguistiche e culturali (Francia, Inghilterra, Russia, Germania, Italia). Ma nell'epoca della globalizzazione anche culturale, quando le differenze linguistiche e culturali si attenuano e ogni specificità nazionale si riduce, si allentano i rapporti tra lingua e patria, il romanzo conosce la progressiva de-nazionalizzazione, in un percorso che vede i tratti locali prima sconvolti poi sopraffatti da quelli planetari.
(http://www.mulino.it/edizioni/index.html)

- Alessandro Colombo (a cura di), Far bene e fare il bene. Interpretazioni e materiali per una storia del welfare lombardo, ed. Angelo Guerini e associati, euro 45
I saggi raccolti in questo volume offrono uno sguardo d’insieme sulla grande tradizione lombarda di assistenza, che si è sempre accompagnata allo sviluppo, a cui è stata non alternativa, bensì complementare, come documentato da molteplici studi settoriali specialistici, e presentando al lettore una serie di autorevoli riflessioni di sintesi sulla storia e le caratteristiche del welfare regionale e la documentazione statistica relativa agli ultimi due secoli. (http://www.guerini.it/)

- Laura Di Fiore e Marco Meriggi, World History. Le nuove rotte della storia, Laterza, euro 18
La world history propone alla storiografia contemporanea di superare i limiti dell'orizzonte nazionale e muoversi in una dimensione trans-regionale, privilegiando l'interazione attiva tra le diverse culture e liberandosi da quello che gli autori ritengono un pregiudizio eurocentrico. La Storia non dovrebbe più essere il racconto lineare di un mondo, al cui centro vi è l'Occidente, ma un
universo ricco di varietà culturali in cui ogni periferia è protagonista. (http://www.laterza.it/)

- Mohamed Haddad, Una riforma religiosa nell'Islam è ancora possibile?, Jaca Book, euro 28
Il saggio parte dalla considerazione che il cosiddetto «scontro di civiltà», teoria applicata all’islam dopo il 2001, sia una posizione sostanzialmente irrealistica: il liberalismo è uscito vincitore dalle sue varie battaglie, ma non ha mai affrontato una religione per sradicarla, mentre il socialismo, che alle origini era un’ideologia umanista, si è trasformato in totalitarismo proprio nei paesi in cui ha condotto una guerra di sradicamento delle religioni e delle tradizioni. Le uniche soluzioni realistiche consistono nell’incoraggiare le riforme attraverso la democratizzazione progressiva del mondo arabo e musulmano, nel favorire il buon governo e un’economia al servizio dell’interesse dei popoli e nell’avviare una revisione graduale delle rappresentazioni e delle pratiche religiose. I musulmani devono uscire dal loro isolamento per partecipare all’edificazione di un mondo nuovo, ma tale costruzione non può avvenire se un quinto dell’umanità sarà marginalizzato. Per questo , secondo l'autore, bisognerà operare insieme a tutte le tradizioni religiose per fare della riforma un paradigma universale che si applichi all’islam come alle altre religioni, e per arginare in maniera collettiva il ritorno inopportuno e anacronistico del conservatorismo religioso. (http://www.jacabook.it/)

Mike Rapport, 1848. L'anno della rivoluzione, Laterza, euro 11
Mike Rapport, già segretario della Società per gli studi della storia francese fra il 2000 e il 2005, offre un suggestivo racconto della tempesta rivoluzionaria che si scatenò in Europa nel 1848, quando a Parigi, Milano, Venezia, Napoli, Palermo, Vienna, Praga, Budapest, Cracovia e Berlino, folle di operai radicali e di borghesi liberali rovesciarono i vecchi regimi e cercarono di dar vita a un nuovo sistema liberale. Così la "Primavera dei popoli" sconvolse il sistema uscito dal Congresso di Vienna, che, dopo la conclusione delle guerre napoleoniche, aveva mantenuto la pace nel continente, ma anche represso le aspirazioni all'indipendenza nazionale e al governo costituzionale dei popoli europei. (http://www.laterza.it/)

- Giorgio Ravegnani, Bisanzio e le crociate, il Mulino, euro 12
Il volume di Giorgio Ravegnani, che insegna Storia bizantina all'Università di Venezia, esamina i pesanti riflessi che le crociate, iniziate nel 1095, quando papa Urbano II durante il concilio di Clermont decise di promuovere la liberazione di Gerusalemme, facendo appello ai fedeli, ebbero sul mondo bizantino, visto che delle otto spedizioni che ebbero luogo fra l'XI e il XIII secolo, le prime quattro coinvolsero direttamente l'impero bizantino di esso, culminando nel 1204 nella conquista stessa di Bisanzio e nella formazione di un impero latino.
(http://www.mulino.it/edizioni/index.html)

- Marc Rolland, Re Artù, il Mulino. Euro 11,50
L'autore, che insegna all'Université du Littoral Côte d'Opale, in Bretagna (!), ricostruisce, partendo dal nucleo narrativo originale del VI secolo, che celebra la lotta eroica dei Bretoni contro gli invasori sassoni, la storia di Artù e dell'universo leggendario che gli gravita intorno (Lancillotto, il Graal, Tristano, Merlino), la cui persistenza nei secoli dai racconti medievali giunge fino alla rinascita otto-novecentesca dei temi arturiani, tra letteratura, cinema, cultura popolare.
(http://www.mulino.it/edizioni/index.html)

- Giovanni Sale, L'unità d'Italia e la Santa Sede, Jaca Book, euro 18
Il saggio dello storico Sale, membro della Compagnia di Gesù, si inserisce nel dibattito sulla "questione risorgimentale" che si è fatto vivace in realzione alle celebrazioni del 150° annoversario dell'Unità di'Italia. Molte sono le perplessità che, da varie parti e con diverse motivazioni, vengono espresse da opinionisti e politici sul modo in cui fu raggiunta tale unità e sull'opportunità della forma di Stato "accentrato" che fu adottata dalla élite politica piemontese del tempo. In realtà il Risorgimento fu un "processo" lungo e faticoso, che si mosse secondo spinte non sempre univocamente indirizzate, dove si confrontarono posizioni culturali o scelte ideologiche diverse e che ebbe, almeno agli inizi, una vocazione pluralista, in gran parte nato e cresciuto all'interno del pensiero politico cattolico, da cui ricevette, con il neoguelfismo, il suo primo coerente programma di azione. (http://www.jacabook.it/)

- Khalil Samir, Islam e Occidente. Le sfide della coabitazione, Lindau, euro 22
Samir Khalil Samir, gesuita copto, fondatore direttore del CEDRAC (Centre de Documentation et de Recherches Arabes Chrétiennes), professore presso il Pontificio Istituto Orientale di Roma, è uno dei masimi specialisti dell’Oriente cristiano e delle relazioni fra Islam e Occidente, si propone di rispondere agli interrogativi e alle paure dell’Occidente, scatenatesi dopo l’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, altre stragi ugualmente efferate e l’arrivo sempre più massiccio di immigrati dal Terzo Mondo musulmano, che hanno costretto l'opinione pubblica a riconoscere il fatto che la convivenza pacifica tra fedi e culture può entrare in crisi anche nel ricco e tollerante Occidente. Così l'autore affronta una serie di domande, apparentemente banali, ma che rischiano di incrinare i rapporti già difficili fra Islam e Occidente: ad esempio, un musulmano può avere più di una moglie, se risiede in un paese che non lo prevede? può pretendere che la giustizia sia amministrata sulla base della tradizione islamica? più in generale, fino a quale punto può spingersi il riconoscimento di usi e costumi solo indirettamente legati alla religione e in forte contrasto con i nostri? Le risposte di Samir ci aiutano a conoscere e capire il mondo che ci circonda, in modo da poter compiere scelte meditate, e non dettate soltanto dalla paura. (http://www.lindau.it/)

- Lucetta Scaraffia (a cura di), I cattolici che hanno fatto l’Italia. Religiosi e cattolici piemontesi di fronte all'Unità d'Italia, Lindau, euro 23
I saggi raccolti da Lucetta Scaraffia, docente di Storia contemporanea a La Sapienza di Roma ed esperta di storia delle donne e di storia del cristianesimo, con particolare attenzione alla religiosità femminile, affrontano il tema «cattolici e Risorgimento» da un punto di vista nuovo, che guarda alla collaborazione che molte congregazioni di vita attiva – soprattutto quelle di origine piemontese come i salesiani e le figlie di Maria Ausiliatrice, o le suore carcerarie della marchesa di Barolo – hanno realizzato con i governi che si sono susseguiti al potere nei primi decenni dell’Italia unita.
Tali iniziative ebbero il merito di anticipare la conquista dei diritti fondamentali della donna e dell’uomo in un periodo in cui la preoccupazione della società civile era quella di formare una coscienza ai propri cittadini, prestando una preziosa collaborazione a chi voleva «fare gli italiani» dopo che l’Unità della Penisola era stata raggiunta. (http://www.lindau.it/)

- Lucetta Scaraffia (a cura di), Bioetica come storia. Come cambia il modo di affrontare le questioni bioetiche nel tempo, Lindau, euro 23
I saggi contenuti in Bioetica come storia mostrano come i problemi bioetici, che il progresso delle tecnoscienze ci impone di affrontare, abbiano, in realtà, profonde radici nel nostro passato, più o meno recente. Scoprire come siano state affrontate situazioni non molto diverse da quelle di oggi, oppure chiedersi quando e come si siano prospettati per la prima volta i problemi attuali (dal ricorso all’eutanasia al rapporto con l’handicap, dalle politiche di controllo delle nascite al dibattito filosofico sull’animazione dei corpi), ci aiuta a comprendere come stiamo cambiando, e a quali pressioni è sottoposta la nostra facoltà di decisione etica, e, in particolare, ci rende consapevoli dello «slittamento morale» – cioè della tendenza ad accettare in modo acritico le innovazioni tecniche, che all’origine, erano state oggetto di condanna generale – tipico delle società tecnologiche.
(http://www.lindau.it/)

Abdullahi Ahmed An-Na’im, Riforma islamica. Diritti umani e libertà nell'Islam contemporaneo, Laterza, euro 24
Abdullahi Ahmed An-Na'im, esponente della corrente riformista dell'Islam, «può essere considerato uno dei riformatori oggi più noti e più discussi per la radicalità e il rigore argomentativo delle sue posizioni revisionistiche». Egli ha tentato di dare vita a una corrente di pensiero innovativo all'interno del mondo islamico, proponendo un dialogo fra l'Islam e la modernità occidentale alla ricerca di un'intesa su alcuni essenziali temi giuridici e politici che renda possibile la comprensione reciproca e quindi la pace. (http://www.laterza.it/)

- Robert C. Allen, La rivoluzione industriale inglese. Una prospettiva globale, il Mulino, euro 29
Il saggio di Allen, che insegna Storia economica nell'Università di Oxford, cerca di spiegare perché la rivoluzione industriale sia avvenuta proprio in Inghilterra e non altrove. Per rispondere a questo interrogativo, l'autore colloca la rivoluzione industriale in una prospettiva globale, nel panorama generale dell'economia del Sei-Settecento, quando l'Inghilterra aveva, in rapporto agli altri paesi, salari più alti e costi più bassi per l'energia, cosa che significava un contesto quanto mai favorevole agli sviluppi tecnologici che stanno alla base della rivoluzione industriale. Quando poi nel corso dell'Ottocento le nuove tecnologie diventeranno meno costose la rivoluzione industriale si diffonderà dall'Inghilterra al resto del mondo. (http://www.mulino.it/)

- Gabriella Airaldi, Storia della Liguria. Vol. 1: Dalle origini al 1492, Marietti, euro 36
L'autrice, docente di Storia medievale all’Università di Genova, racconta la storia della Liguria, un territorio di confine tra il Mediterraneo e l'Europa centro-occidentale, nodo di comunicazioni essenziali in tutte le direzioni, che assume un ruolo fondamentale nella storia italiana e nella formazione di un sempre più ampio Occidente, quando, a partire dal 643 d. C., inizia il lento processo di aggregazione destinato a porre le basi della costruzione di un organismo vitale che, innestato nel cuore dell'Occidente europeo e fin da allora connesso all'area marittima, si proporrà come mediatore nel rapporto tra Oriente e Occidente. (http://www.mariettieditore.it/)

- Giovanni Bianchi, Non addomesticate Mammona. La politica occidentale di fronte alla cristi globale, Marietti, euro 25
L'autore, già presidente delle ACLI dal 1987 al 1994, s'interroga sulla crisi innescata dal "settembre nero" di Wall Street, da cui «usciremo assai diversi da come vi siamo entrati», anche se nessuno sa dire come. Bianchi suggerisce di riproporre il binomio dialettico di senso e potere, e di recuperare la densità della distinzione, insieme al bisogno di profezia che, altro rispetto alla politica, impedisce il decadimento nella grigia amministrazione. (http://www.mariettieditore.it/)

- Luigi Bressan, Maria nella devozione e nella pittura dell'Islam, Jaca Book, euro 34
Il libro è una ricerca sulla devozione dei musulmani verso la madre di Gesù, confrontando il loro approccio e quello cristiano, nella tradizione e nell’attualità, secondo la Bibbia e il Corano. Maria diventa così la donna dell’incontro. In difformità con l’idea diffusa che nell’Islam non esiste pittura a soggetto religioso, un artista musulmano sostiene la presenza nell’arte islamica di moltissime raffigurazioni, ponendosi in una posizione moderna di grande apertura. Il testo mostra l’evoluzione storica della pittura della figura di Miriam, riprodotta in oltre settanta immagini che vanno dal Bangladesh alla Turchia, con qualche esempio anche dall’Italia. A quest’opera, ricca di testimonianze pittoriche, che intende dare un contributo al dialogo interculturale e interreligioso, hanno collaborato un’esperta in islamologia, Livia Passalacqua e il prof. Maurice Borrmans, professore emerito del PISAI ed editore di "Islamochristiana". (http://www.jacabook.it)

- Marco Clementi, Primi fra pari. Egemonia, guerra e ordine internazionale, il Mulino, euro 27
L'autore, docente di Relazioni internazionali nell'Università di Pavia, evidenzia come quello internazionale sia un sistema politico, in cui l'assenza di un governo mondiale comporta una situazione di sostanziale anarchia, basato sui puri rapporti di forza, dando origine a una costante minaccia per i più deboli, esposti al potere dei più forti e privi di metodi efficaci e permanenti per limitarlo. In questo contesto l'egemonia esaspera l'anarchia o facilita la coesistenza? Clementi sostiene che l'egemonia è in grado di svolgere alcune funzioni che all'interno degli Stati sono affidate al governo e mette alla prova la sua tesi esaminando quattro casi: l'Italia del '400, il sistema degli Stati europei tra '700 e '800, la Guerra fredda, il sistema globale contemporaneo dopo il 1989.
(http://www.mulino.it/)

- Christopher Duggan, La forza del destino. Storia d'Italia dal 1796 a oggi, Laterza, euro 28
Christopher Duggan segue la lunga scia tracciata dall'idea di 'nazione' dall'Unità di Mazzini, Garibaldi e Cavour fino al principio del nuovo millennio e rintraccia quel filo rosso del destino italico che ha spinto verso l'unificazione, un obiettivo difficilissimo in un paese che pochi anni prima il principe di Metternich aveva definito come una mera 'espressione geografica'. Proprio tale storia, che nell'800, assieme alla nascita del Reich bismarckiano, cambiò profondamente l'equilibrio geopolitico europeo, ha contribuito a fare dell'Italia una «fucina di ambizioni e frustrazioni, slanci e sconfitte, un amalgama esplosivo che la rende, ancora oggi, un autentico vaso di Pandora». (http://www.laterza.it/)

- Elena Bonoldi Gattermayer, Il processo agli ultimi catari. Inquisitori, confessioni, storie, Jaca Book, euro 24
L'autrice ricostruisce il processo agli ultimi catari ripercorre, attraverso i testi degli interrogatori, inediti in italiano, tratti con rigore dai documenti giacenti negli archivi vaticani, la difficile e aspra quotidianità di quegli uomini e quelle donne facendola rivivere non attraverso la stilizzazione del racconto storico o letterario, bensì attraverso le loro stesse parole, quelle che i protagonisti di questa strana e originale stagione della cristianità europea hanno lasciato alla storia in forma di confessioni. (http://www.jacabook.it)

- Emilio Gentile, Italiani senza padri. Intervista sul Risorgimento, Laterza, euro 12
La festa dei centocinquant'anni di unità cade in un'Italia confusa, che sembra rinnegare se stesso e i propri padri fondatori. Emilio Gentile ripercorre un secolo e mezzo di storia italiana analizzando il rapporto con il Risorgimento e confrontandosi con le voci più autorevoli della storiografia italiana e straniera. Dalla sua riflessione, che cerca di capire perché abbiamo un cattivo rapporto con il movimento nazionale che diede origine allo Stato italiano e per quale ragione ci sentiamo italiani, ma non cittadini di uno Stato nazionale, emerge il ritratto di un popolo continuamente oscillante fra euforia e depressione, orgoglio e avvilimento, presunzione di grandezza e complesso di inferiorità, «una comunità rissosa, incapace di accordarsi su cos'è l'Italia e cosa sono gli italiani».
(http://www.laterza.it/)

- Enzo Noè Girardi, Struttura e personaggi dei Promessi Sposi, Jaca Book, euro 14
Ristampa di un saggio del 1994, il testo analizza la struttura dualistica, («componimento misto di storia e invenzione»), del romanzo storico, ossia un’unità dialettica, che nei Promessi Sposi coinvolge pressoché tutti gli aspetti dell’opera, come si riscontra nelle varie definizioni, sempre dualistiche, proposte da molti critici: «reale» e «ideale» (De Sanctis), «oratoria» e «poesia» (Croce), «realismo» e «decadentismo» (Moravia), a dimostrazione di una condizione divisa, che non è soltanto dell’anima di Manzoni («sentire» e «meditare», dice Manzoni nel Carme in morte di Carlo Imbonati), ma di Leopardi e di tutta la grande letteratura del XIX secolo. Tuttavia Manzoni, con la favola stessa del suo romanzo, propone la loro conciliazione: si tratta di un «matrimonio» possibile, e necessario, per la vita come per l’arte, in cui i personaggi non sono soltanto proiezioni del mondo etico-storico di Manzoni, ma innanzitutto i simboli dei due termini opposti e pur conciliabili della condizione dell’uomo moderno: tra il reale e l’ideale, la natura e la grazia, l’iniziativa umana e la provvidenza di Dio. (http://www.jacabook.it)

- Ettore Gotti Tedeschi e Rino Cammilleri, Denaro e Paradiso. I cattolici e l’economia globale, Lindau, euro 15
Attraverso una riflessione che spazia dai grandi principi alle forme concrete assunte dai rapporti economici nel corso della storia umana, i due autori tentano una riconciliazione, in un periodo di globalizzazione e di crisi mondiale, tra morale e mercato, mostrando i benefici che ne possono derivare: la morale può rendere più efficace il mercato, senza che l’economia e la ricchezza ostacolino una vita pienamente cristiana. La conclusione va nella direzione delle possibilità di applicazione in economia della morale cattolica, che, lungi dall’essere contro il capitalismo o le leggi di mercato, rappresenta un potenziale vantaggio competitivo, da esaltare piuttosto che da reprimere, perché permette all’uomo di realizzare integralmente se stesso secondo la propria libertà.
(http://www.lindau.it)

- Pietro Grilli di Cortona e Orazio Lanza (a cura di), Tra vecchio e nuovo regime. Il peso del passato nella costruzione della democrazia, il Mulino, euro 29
Gli autori, docenti di Scienza politica a Roma e Catania, partono dal presupposto che, per quanto distruttiva e discontinua possa essere una transizione, nessun regime nasce in un vuoto storico e istituzionale. Da questo punto di vista il successo o meno delle democratizzazioni (Italia, Germania, penisola iberica, Europa ex comunista) si gioca anche sulle eredità, e in particolare sulla capacità del nuovo regime di neutralizzare o tenere sotto controllo quelle avverse. Oltre che con le eredità tangibili (élite, istituzioni, organizzazioni, prassi politiche) è necessario misurarsi con quelle "invisibili", fra cui soprattutto la memoria, che presenta aspetti positivi, perché consente di non ripetere errori e ingiustizie, ma anche negativi, quando si trasforma in un "passato che non passa mai" e che tende a riportare continuamente indietro l'agenda politica. (http://www.mulino.it/)

- Helena Janeczek, Lezioni di tenebra, Guanda, euro 15
In un racconto biografico, che diventa anche biografia di una generazione, l’autrice esplora il rapporto con sua madre, l’unica di due famiglie numerose a essere sopravvissuta alla Shoah, insieme al padre: ebrei polacchi, vissuti in Germania, dove la figlia Helena è cresciuta sentendosi totalmente estranea al mondo tedesco e alla sua cultura, pur usandone la lingua. Il libro non è soltanto una memoria sulla Shoah, ma un resoconto appassionato che punta a misurare, nella generazione successiva, l’intensità del contraccolpo, che causa l’impossibilità di avere radici, la confusione linguistica, il bisogno disperato di appartenere e la condanna di sentirsi estranei.
(http://www.guanda.it)

- Gianfranco Morra, Antidizionario dell'Occidente. Stili di vita nella tarda modernità, ARES, euro 18
Attraverso ottantotto voci in ordine alfabetico Gianfranco Morra svolge in queste pagine una serie di riflessioni, tra antropologia e sociologia, che approfondiscono la condizione attuale dell’uomo occidentale, immerso in un contesto politico-culturale dove sono evidenti i segni di decadenza: declino economico, dissoluzione dei legami familiari, droga e pratiche abortive, fuga dalla razionalità critica, capricci o pretese narcisistiche rivendicati come diritti inalienabili ecc. In questo saggio l'autore legge e interpreta le trasformazioni avvenute nel costume e nell’etica dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri, fotografando i valori prevalenti nel nostro Paese, assai simili a quelli degli altri Paesi occidentali, dove i fondamenti della civiltà occidentale (ragione filosofica, diritto naturale, personalismo religioso), che la Chiesa cattolica ha saputo sintetizzare e promuovere per due millenni, appaiono oggi tanto indeboliti da produrre crisi di identità e paralisi della solidarietà L'«antidizionario» intende cogliere gli aspetti più evidenti dell’antioccidentalismo dell’Occidente.
(http://www.ares.mi.it/)

- Luigi Negri e Riccardo Calcioli, Perché la Chiesa ha ragione. Su vita, famiglia, educazione, Aids, demografia, sviluppo, Lindau, euro 16
Il saggio parte dalla convinzione che la Dottrina sociale della Chiesa non è solo «un’aggiunta morale a questioni politiche ed economiche che obbedirebbero a logiche proprie, sostanzialmente autonome», per cui quest'ultima avrebbe le sue leggi e il contributo cattolico consisterebbe nel mitigare gli effetti negativi sulle persone del liberalismo o delle varie forme di statalismo.
La Dottrina sociale della Chiesa è invece un punto di vista assolutamente nuovo e originale che ci permette di giudicare l’intera realtà che circonda l’uomo e di affrontare i problemi mediante criteri di giudizio che si sono via via precisati e affinati nel corso dei secoli. Quindi lo scopo degli autori è mostrare con i fatti quanto la proposta della Chiesa sia non solo ragionevole, ma anche conveniente per gli uomini, in quanto i suoi criteri sono più umani, prendono in considerazione tutte le dimensioni della persona e quando sono adottati creano realtà sociali maggiormente tolleranti e libere. (http://www.lindau.it)

- Martha C. Nussbaum, Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, il Mulino, euro 14
Martha C. Nussbaum, che insegna Law and Ethics all’Università di Chicago, non intende difendere una presunta superiorità della cultura classica su quella scientifica, bensì «mantenere l'accesso a quella conoscenza che nutre la libertà di pensiero e di parola, l'autonomia del giudizio, la forza dell'immaginazione come altrettante precondizioni per una umanità matura e responsabile». Questo è tanto più necessario in un momento in cui si profila una crisi di enormi proporzioni e di portata globale, tanto più inosservata quanto più dannosa per il futuro della democrazia: la crisi dell'istruzione, mentre molti paesi, costretti dall'imperativo della crescita economica e da logiche di corto respiro, infliggono pesanti tagli agli studi umanistici ed artistici a favore di abilità tecniche e conoscenze pratico-scientifiche. (http://www.mulino.it/)

- Angela Pellicciari, L'altro Risorgimento. Una guerra di religione dimenticata, ARES, euro 19
L’autrice, a centocinquant’anni dall’unità in Italia, mette in rilevo come nell’Italia postunitaria si sia proceduto, in nome della libertà e della Costituzione, alla soppressione di tutti gli ordini religiosi della Chiesa di Roma, mettendo sul lastrico 57.492 persone, cacciate dalle proprie case, private del lavoro, dei libri, degli arredi sacri, degli archivi, della vita che avevano scelto. Oggi non solo si stenta ad ammettere questi fatti, documentati nell’evidenza delle fonti, ma si continua a combattere la comune identità cattolica quasi fosse l’ostacolo che preclude a un’autentica coesione nazionale, mentre, affinché l’Italia possa riacquistare l’unicità che la caratterizza nella storia, dovrebbe riconoscere il peccato originale da cui è stata originata: l’attacco frontale alla tradizione cristiana e alla Chiesa cattolica. (http://www.ares.mi.it/)

- Joseph Ratzinger - Benedetto XVI e Umberto Casale (a cura di), Fede e scienza. Un dialogo necessario, Lindau, euro 19
Il dibattito su fede e scienza attraversa tutta la storia del cristianesimo, a conferma dello stretto legame che unisce queste due forme di sapere, anche se in epoca moderna l’una è stata spesso contrapposta all’altra. Oggi, il magistero della Chiesa e la teologia da un lato, molti scienziati «illuminati» dall’altro, sono alla ricerca di un tipo di rapporto fondato sull’articolazione tra fede e scienza, mediante un dialogo che cerca un’integrazione tra le due, per creare un rapporto che sia connotato da autonomia, distinzione (non separazione) e complementarietà (non invasioni di campo). A questo cammino hanno notevolmente contribuito papi e teologi del ’900, soprattutto attraverso il Concilio Vaticano II e gli interventi di Giovanni Paolo II, ma soprattutto è stato fondamentale l’apporto di Joseph Ratzinger, prima e dopo la sua ascesa al soglio pontificio, di cui il testo presenta una selezione di passi ripresi da opere scritte durante la lunga docenza nelle facoltà di teologia tedesche e alcuni discorsi rivolti a diverse istituzioni ecclesiali, in particolare la Pontificia Accademia delle Scienze e il Pontificio Consiglio della Cultura. (http://www.lindau.it)

Gian Enrico Rusconi, Cavour e Bismarck. Due leader fra liberalismo e cesarismo, il Mulino, euro 15
Gian Enrico Rusconi, professore emerito dell'Università di Torino, Gastprofessor nella Freie Universität di Berlino ed editorialista della "Stampa, traccia il profilo costruttori degli Stati nazionali italiano e tedesco, Cavour e Bismarck, due grandi modelli di leadership politica. Il primo, esercitando una guida politica secondo la logica parlamentare liberale, crea il "modello Cavour" che diventa attraente per i liberali tedeschi. Ma l'unità tedesca segue altre strade grazie a Bismarck che incarna il principio d'autorità monarchica, pur utilizzando in modo abile e spregiudicato le nuove forze della società ottocentesca, come lo stesso liberalismo, il nazionalismo, l'industrialismo. Sullo sfondo degli avvenimenti italiani del 1859-61 e di quelli tedeschi del 1866-67, il volume ripercorre i processi di decisione politica di Cavour e di Bismarck, i loro stili di governo tra liberalismo e cesarismo in una dialettica tuttora presente nella vita politica contemporanea.
(http://www.mulino.it/)

- Farian Sabahi, Storia dello Yemen, Bruno Mondadori, euro 18
Fino a circa cinquant’anni fa regnava nello Yemen, attualmente l' unica repubblica della penisola araba una dinastia di Imam sciiti. Oggi nel paese sono in atto dinamiche potenzialmente destabilizzanti, tra cui la ribellione degli Huthi nel Nord, il movimento secessionista nel Sud e il terrorismo di matrice islamica, che si intrecciano alle tradizionali alleanze tribali. Il volume è arricchito dalle testimonianze dei viaggiatori europei dell’Ottocento e del Novecento, ed è corredato da numerose schede di approfondimento (sulla società civile e il rispetto dei diritti umani, la condizione femminile, la minoranza ebraica, il qat, l’Islam zaidita e sciafeita praticati in Yemen), da una cronologia dettagliata, un glossario e una bibliografia ragionata.
(http://www.brunomondadori.com/)

- Massimo L. Salvadori, L'Italia e i suoi tre Stati. Il cammino di una nazione, Laterza, euro 9
Il saggio di Salvadori ci ricorda che l'unità italiana ha conosciuto tre fondazioni. La prima diede vita allo Stato monarchico, la seconda formò lo Stato fascista e la terza costituì lo Stato democratico repubblicano. Tre 'Italie', quindi, prodotte una dalla fine degli antichi Stati e le altre due da crolli o 'crisi di regime'. Per questo è doveroso riflettere sul perché un paese passato attraverso 'tre Stati', e sulle cui spalle hanno gravato così tanti e gravi problemi di difficile soluzione abbia, nonostante tutto, 'tenuto insieme' e tenga pur sempre insieme, nonostante le numerose spinte disgregatici che lo agitano. (http://www.laterza.it/)

- Aldo Schiavone, Spartaco. Le armi e l’uomo, Einaudi, euro 20
Il saggio di Schiavone propone una lettura della leggendaria figura di Spartaco diversa da quella della vulgata storica marxista, pur inserendola nella terribile realtà dello schiavismo imperiale romano nell'epoca del suo culmine: fenomeno atroce e complesso, ma difficile da decifrare, perché gli antichi, quando parlano dei loro schiavi, rivelano l'enorme distanza che divide l'antichità dalla modernità. Il libro, più che una rivisitazione del mito di Spartaco, vuole essere un racconto biografico, intorno al quale cerca di far emergere il contesto che lo avvolgeva, e che solo può restituire alle sue azioni un significato per noi comprensibile. (http://www.einaudi.it/)

- Nadia Urbinati, Liberi e uguali. Contro l'ideologia individualista, Laterza, euro 16
Il saggio propone l'individualismo democratico come l'alternativa più coerente all'ideologia individualista in quanto cultura politica e morale di rispetto della persona, dei suoi diritti e della sua fondamentale eguaglianza. L'autrice analizza la relazione tra libertà ed eguaglianza, considerandola il nodo tematico cruciale per intendere il significato dell'individualismo nella democrazia moderna, e invita a non confondere il senso di indipendenza personale con l'egoismo e l'indifferenza verso le sorti della società. L'individualismo non denota così la fine della politica, ma un modo di concepire la sfera pubblica come la sede dove si creano diritti, regole e istituzioni per riuscire a condividere i beni comuni e apprendere a rispettarsi quando interessi e idee divergono, senza cercare né la fuga dalla politica né la sua subordinazione ai voleri e alle passioni del privato. (http://www.laterza.it/)

Anna Vanzan, Le donne di Allah. Viaggio nei femminismi islamici, Bruno Mondadori, euro 20
Anna Vanzan ha incontrato in Egitto e nei Balcani, in Turchia e in Indonesia, in Iran e in Malesia, le protagoniste della lotta di liberazione femminile nel mondo mussulmano: filosofe o studiose dei testi sacri, attiviste che lottano perché lo sport agonistico non sia riservato ai soli uomini, o giovani donne che scelgono il velo per difendersi da accuse di mancanza di purezza mentre si muovono nel mondo professionale maschile. Il libro presenta una galleria di figure femminili complesse, anche contradditorie, che si ostinano a credere che il Corano possa essere anche simbolo di libertà e di progresso. (http://www.brunomondadori.com/)

- Nicolas Werth, Nemici del popolo. Autopsia di un assassinio di massa. Urss, 1937-38, il Mulino, euro 26
Queste pagine di Nicolas Werth, ricercatore al CNRS e specialista di storia sovietica, si addentrano nei sotterranei dell'amministrazione sovietica, seguono l'alternarsi delle direttive e l'intreccio delle relazioni fra il centro e le periferie, per raccontare la messa in opera di quell'impressionante macchina politico-burocratica che nel Grande Terrore staliniano stritolò nei suoi ingranaggi non meno di 750 mila persone, in sedici mesi fra il 1937 e il 1938 1600 persone al giorno: persone comuni accusate ed eliminate senza colpa alcuna, al solo fine di ripulire l'Urss dai "nemici del popolo" e, addirittura, fissando, regione per regione, le quote di arresti, di condanne, di esecuzioni da effettuare. (http://www.mulino.it/)

Nicola Zitara, L'invenzione del Mezzogiorno, Jaca Book, euro 32
Il saggio di Zitara, che riprende una suggestiva tesi già avanzata dall'autore negli anni '70 nei suoi libri L’unità d’Italia: nascita di una colonia e Il proletariato esterno, è la descrizione di come, manu militari, il capitale, gli affaristi e le banche tosco-piemontesi abbiano espropriato il Sud delle sue banche, che costituivano lo scheletro creditizio dell’economia meridionale e del primo capitalismo italiano: una sorta di avventura coloniale, che si svolse non in terre selvagge, ma in terre che erano competitive col Nord, a spese di una popolazione impoverita radicalmente da una conquista militare e dal furto dei propri strumenti di credito e delle terre. (http://www.jacabook.it)