La scuola media compie 50 anni, ma dimentica le abilità manuali

La “Scuola Media” ha compiuto cinquant’anni. È un compleanno di grande rilevanza che ha spinto molti autori a scrivere riflessioni sul ruolo della scuola del preadolescente (vedi sul WEB).

Il mio pensiero è corso ai primi anni settanta quando ero una scolara di terza media. Ero una ragazzina studiosa, quel tanto che serviva per ottenere buoni risultati, e con interessi extra-scolastici: frequentavo la parrocchia e un’associazione di tipo religioso, non facevo sport ma giocavo spesso coi miei coetanei in oratorio (“palla avvelenata”, “salto con la corda”, “guardie e ladri”...). Seguivo anche gli insegnamenti facoltativi pomeridiani (educazione musicale, latino ed applicazioni tecniche). Il latino doveva servirmi per arricchire il mio bagaglio culturale; la musica per scoprire altri aspetti del panorama artistico e per affinare le mie capacità esecutive (suonavo il flauto dolce) e di ascolto; le applicazione tecniche, oltre ad ampliare le mie conoscenze, avrebbero esercitato le mie abilità pratiche.

Durante le ore di applicazioni tecniche si lavorava manualmente: noi ragazze con il cucito, il ricamo, l’uncinetto, il lavoro a maglia (ancora oggi “rivedo” i manufatti prodotti e poi utilizzati nel quotidiano), i ragazzi realizzavano piccoli oggetti in laboratorio con il traforo ed il compensato. In seguito, frequentando il Liceo Scientifico, non ho più avuto la possibilità di svolgere attività di tipo manuale in ambito scolastico, ma ho cercato di sfruttare le abilità apprese creando maglioni con i ferri da maglia, realizzando qualche semplice indumento con il cucito, abbellendo la mia casa con tovaglie e lenzuola ricamate, con tendine e centrini all’uncinetto... Qualcuno sorriderà ma io ancora oggi, molto raramente in quanto il tempo a disposizione è davvero poco, provo gioia e soddisfazione quando riesco a realizzare qualcosa con le mie mani... E devo tutto (oltre che alla mia mamma ed alle mie nonne che poi mi hanno incitato a continuare) alla mia professoressa di applicazioni tecniche che ancora ricordo con molto affetto!

E oggi? La maggioranza delle ragazze (figuriamoci i ragazzi) non sa nemmeno cos’è un metro da sarta (ne ho portato uno a scuola per un’attività sugli strumenti di misura insieme al metro da muratore ed alla rotella metrica); però sono in grado di usare la tecnologia meglio di noi, dirà qualcuno. Certamente! Ma è un peccato che ora non ci sia uno spazio che permetta loro di conoscere ed utilizzare le loro mani, di sviluppare le abilità manuali. Ma la scuola è soprattutto studio teorico... Che nostalgia dei miei tempi! Forse sarebbe bene ripensare a quegli anni in cui si potevano scoprire maggiormente le proprie attitudini operative attraverso la frequentazione di laboratori pomeridiani!

Negli anni novanta, da insegnante, proposi un’attività di “lavori femminili” quando era in auge il Tempo Prolungato, ma l’idea fu “bocciata” in favore di un laboratorio, ritenuto più utile ed attuale, finalizzato all’esplorazione dell’”Amico elettronico” ovvero del Personal Computer. Nella “Scuola Media” odierna è addirittura scomparso il Tempo Prolungato, quindi non ci sono molti spazi per fornire stimoli di tipo operativo (se non attraverso la realizzazione di attività concrete per la scoperta di aspetti più teorici in tutte le discipline - a discrezione dei docenti più creativi...). Potrebbe essere utile portare i ragazzi a fare esperienze di tipo manuale attraverso l’inserimento in realtà territoriali artigianali, in particolare nell’ambito delle attività di Orientamento scolastico e professionale. Ma anche in questo campo hanno la prevalenza progetti basati sulla conoscenza di se stessi attraverso l’analisi e la compilazione di schede con frasi che “dovrebbero” far scoprire le attitudini e gli interessi personali e sulla trasmissione di informazioni riguardo alle Scuole Secondarie; in alcune occasioni gli allievi riescono a fare esperienza diretta negli Istituti superiori partecipando ad uno stage durante una mattinata (dove in genere “ascoltano” gli insegnanti... e solo in qualche caso svolgono qualche attività laboratoriale...).

Quando si festeggia un compleanno importante (rammento bene quando ho compiuto i miei cinquant’anni!) si fanno dei bilanci... Speriamo che i nostri legislatori comprendano che la “Scuola Media” non è stata in grado di tener fede alla sua vocazione: assicurare fino ai 14 anni una scuola unica con scopi prevalentemente orientativi...¹ e, quindi, provvedano a revisionarne l’impianto...

¹ Consiglio di leggere l’articolo con l’intervista a G. Chiosso Mai mediocre/ I tratti della “scuola del preadolescente”