Che cos'è il curricolo?

Potremmo quasi dire: un fantasma si aggira tra le aule scolastiche: il CURRICOLO!
In effetti, per molte scuole, il curricolo è diventato una sorta di incubo: tanto fonte di incomprensioni, quanto richiesto dai Dirigenti (di ogni ordine e grado, con prevalenza nella scuola del primo ciclo), il curricolo verticale ha assorbito un sacco di energie dei docenti, in molti casi senza restituire il mal tolto!
Di che si tratta e perché questa strana accelerazione su una parola che – ormai – circola da anni nelle nostre scuole?
La progettazione curricolare, infatti, ha radici ormai antiche, ma è stata rilanciata nell'istruzione soprattutto come risposta alla legge 53/03 (la riforma Moratti): ai Piani di studio personalizzati si è controbattuto attraverso le Indicazioni per il curricolo del Primo ciclo, targate Fioroni.
In modo particolare, dopo la revisione e ammaraggio delle nuove Indicazioni per il curricolo del primo ciclo (settembre 2012), la parola è diventata uno degli obiettivi dei Dirigenti, certo sollecitati dagli USR e questi a loro volta dal Miur. E così, a cascata, e come al solito, dall'alto, ci sono un po' 'caduti addosso' i curricoli verticali.

Passando alle indicazioni pratiche (di cui vuole occuparsi questa rubrica), offriamo alcune osservazioni di lavoro:

  1. osservazione pratica: meglio non dedicare troppo tempo e accartocciarsi nei collegi sulla riflessione teorica sul Curricolo se non se ne capisce l'utilità. Ma se i dirigenti insistono? Beh, allora non c'è che mettersi a stenderle, sempre cercando di dare il tempo che meritano.
    A livello minimo – quando cioè non se ne capisca l'utilità, lo scopo e la ratio – si tratterà di riprodurre le vecchie programmazioni, anche se il curricolo è ben di più rispetto ad esse.
    È infatti la declinazione dei 'programmi' nazionali nella scuola specifica.
  2. osservazione pratica: a titolo di esempio si potrà procedere per lo meno in due modi:
    1. o indicando gli obiettivi disciplinari in termini di competenze e poi declinarli nei diversi anni scolastici o gradi di scuola (nei prossimi mesi cercheremo di offrire alcune esemplificazioni a riguardo);
    2. oppure si potrà partire dalle competenze di cittadinanza, che presentano il grande vantaggio di essere comuni a tutte le discipline, e a tutte le classi: in questo modo – come nell'esempio del Curricolo verticale presentato nella sezione Percorsi didattici della scuola primaria e secondaria di 1° grado – si potranno indicare (nella colonna di sinistra) gli atteggiamenti metodologici comuni a tutte le materie e successivamente declinarli (nella colonna di destra) nei diversi gradi e ordini di scuola. L'interessante di questa operazione sta nel fatto che il Consiglio di classe assume atteggiamenti comuni di fronte alle discipline specifiche e quindi si crea un'unità del corpo docente, che è fondamentale per gli apprendimenti degli alunni.