Inizia l'anno: e adesso? Adesso, una compagnia di insegnanti

Inizia l'anno. Ma noi lo abbiamo già iniziato come insegnanti, al Meeting di Rimini, dove Diesse era presente con il suo stand.
Per noi è stata una bella occasione, soprattutto di incontro. Abbiamo incrociato molti sguardi di insegnanti di ogni ordine e grado, tutti carichi di domande.

Dai giovanissimi, appena usciti dall'università, che ci chiedevano: adesso aspettiamo il Tfa per insegnare? No, e allora? Ah sì, la domanda alle scuole. Ma come si fa?

Ai giovani docenti che hanno iniziato da poco, che ci interpellavano sull'iscrizione ad eventuali graduatorie o Tfa (che dovrebbero essere banditi a breve).

Ai giovani insegnanti che hanno da poco superato il concorso o sono impegnati nelle prove orali, che volevano sapere come avverrà la chiamata in ruolo (probabilmente, una volta stabilizzate le graduatorie di merito - bisognerà attendere i tempi dei possibili ricorsi - l'USR chiamerà i primi in graduatoria assegnandoli agli ambiti disciplinari. Questi dovranno mettere il proprio cv on-line, secondo le indicazioni che riceveranno e poi attendere l'eventuale chiamata. Se i presidi non chiameranno, ci sarà assegnazione d'ufficio da parte dell'USR).

Per continuare con i giovani docenti che sono ancora in attesa degli esiti dl Concorso (tra commissioni che si sono alternate incessantemente e criteri di correzione poco chiari e trasparenti); a quelli che il concorso non l'hanno superato, nonostante molti di loro siano preparati, appassionati e vivamente interessati alla scuola: e adesso?

E ancora, abbiamo incrociato gli sguardi e le domande di coloro che sono entrati in ruolo ora (le cosiddette fasi B, C, D) per chiamata diretta: non pochi sono quelli che dal Sud sono stati catapultati al Nord: ovviamente con tutte le preoccupazioni legate ad una situazione di questo tipo (scelta della scuola, del paese, della casa…)-

Ai docenti di ruolo: che ci hanno chiesto spesso indicazioni per i corsi di aggiornamento, per gli approfondimenti disciplinari e didattici (anche perché ora le scuole hanno individuato dei 'pacchetti orari' per la formazione obbligatoria).

Ai più attempati: che si sono scambiati le domande per capire quando e se potevano aspirare ad andare in pensione, pur rimanendo con il cuore nella scuola…

A quelli che in pensione ci sono già: ma ci hanno chiesto se potevano dare una mano, se c'era bisogno. E che una mano la danno già.

Tante domande. Una risposta: la nostra compagnia. Perché ci siamo sempre definiti una compagnia di insegnanti all'opera. Anche quando si è in pensione.
E una compagnia si struttura, si dà una forma, un luogo dove operare insieme per sostenersi nella grande opera del nostro lavoro.
Il momento privilegiato di questa compagnia e la convention di Bologna del 22-23 ottobre (sul sito sono aperte le iscrizioni)
Per questo abbiamo invitato tutti alla Convention: è la risposta più consona, concreta e piena di promessa alle nostre domande.



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