Metti un pomeriggio di fine settembre

Metti un pomeriggio di fine settembre. Metti l'inizio della scuola, con la tormenta che si è abbattuta su di essa (concorsi, grande mobilità, ricorsi, assegnazioni provvisorie, insegnanti che vengono e vanno, potenziamento): e chi più ne ha, più ne metta.

In classe
Ma poi, per fortuna, si entra in classe: inizia l'avventura, fatta anche delle mille domande che vengono fuori dal fare scuola quotidiano.
E così, in un pomeriggio di settembre, qualche giovane insegnante chiede a qualche docente 'più maturo', se ci si vede: perché le urgenze sono tante!
"Che cosa fate per il primo giorno di scuola? Come entrate in classe?" "È bello stare in classe, ma questi ragazzi sono stati abituati a dire ciò che gli passa per la testa: senza riflettere, senza avere la 'responsabilità della bocca'". "Io invece ho il problema del programma: chi mi dà una mano? È il primo anno che insegno dall'inizio della scuola, e non so neppure bene che cosa fare". "Sì anch'io: prima ero supplente, continuavo quello che già si faceva. Ora vorrei proprio capire tutto l'itinerario, il senso del percorso globale. Non mi basta il libro". "Anch'io: e poi come si usa l'antologia? Che brani scegliete? Si sceglie a caso? Per generi o per temi?". "Quest'anno mi sento più sicura dello scorso, però le classi sono comunque difficili, e mi chiedo sempre: ma in classe come fai a tenerli attenti? Devo fare i fuochi d'artificio? Come fare a non annoiarli?" "Io sono contenta della scuola, ma la mia cattedra di 8 ore in classe e le restanti di potenziamento mi sta mettendo alla prova. Ho bisogno di raccontarvi un po' come va per riscoprire un entusiasmo per il nostro lavoro".

Le stesse domande
Già, come non annoiarli? Come riscoprire un entusiasmo per il nostro lavoro? Con le Lim? La Classe capovolta, le Life skills o gli altri strumenti che ci vengono propinati nei corsi?
Le stesse domande: insegnanti alle prime armi e docenti 'veterani" hanno le stesse domande. Ed anzi, nel pomeriggio ancora caldo di fine estate, impressiona come le questioni dei giovani ravvivino e gettino nuova luce anche su quelle dei 'meno giovani', che magari hanno perso un po' di smalto e di interesse.

Le risposte
E qualcuno incomincia anche a darsi delle risposte: "Io ho iniziato portando la mia esperienza, raccontando la mia vita attraverso gli episodi più significativi." "Mi fai venire in mente che potrei farlo anch'io, ma in un'altra materia". Già, è incredibile come l'esperienza aiuti a immaginare altre tentativi, personalizzati nella propria realtà concreta.
Allora come aiutarsi? "Perché non invitiamo qualcuno che ci aiuti per la programmazione? E per la didattica? Qualcuno che risponda alle nostre domande?".
Sì, l'idea è questa: ci troviamo con dei 'maestri', ma anche noi, con le nostre esperienze possiamo aiutarci.

La convention
"Sì, ma c'è già un momento così, cioè con dei maestri: possiamo partire da lì: la Convention di Diesse a Bologna". "Sì, e ci sarà anche un momento per i giovani insegnanti". "E poi vale come corso di aggiornamento: ora i presidi chiedono che corsi hai fatto". "Sì, bene. Poi ci rivediamo dopo Bologna e così ci raccontiamo…".
E l'avventura continua.