N.35 - Cosa sta succedendo al MIUR? – (seconda puntata)

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La scorsa settimana abbiamo messo in evidenza alcune gravi problematiche che coinvolgono gran parte del nostro sistema di istruzione. Aggiungiamo ora qualche altra tessera al puzzle, incastrando le quali potremo comporre un quadro complessivo più completo. E forse riusciremo a capire meglio cosa davvero sta accadendo al MIUR.

Secondo ciclo del TFA
È già saltato un anno accademico e ora si rischia di scavalcarne un altro. Preceduto, come per le GdI, dalla pantomima di annunci e smentite, proteste e minacce, il bando del II TFA è stato emanato il 16 maggio; corretto l’errore a causa del quale i giovani neolaureati (quelli non in corso magistrale nel 2011) rischiavano di rimanere fuori. Il decreto direttoriale contenente le istruzioni operative per l’inoltro delle domande di partecipazione al test preliminare è stato pubblicato venerdì scorso; scadenza: il 16 giugno. Prove preselettive a luglio e, a seguire, scritto e orale nelle sedi universitarie prescelte. Inizio dei corsi a novembre. Ma i sindacati non ci stanno e, col pretesto che un nuovo TFA «alimenta nuovo precariato» mentre ci sarebbe tanto personale in esubero da riconvertire, promettono «iniziative di mobilitazione» e battaglie legali, puntando sul fatto che su alcune innovazioni inserite nel bando mancano i pareri di CNPI e CNAM; cosa invece espressamente richiesta dal Consiglio di Stato. L’espediente di non citare i pareri in premessa al bando potrebbe rivelarsi inutile, se non addirittura controproducente.

PAS in sospeso
Il ritardo nell’attivazione dei percorsi aveva indotto il ministero a modificare il DM n. 81/2013 per sancire l’inclusione dell’a.s. 2012/13 tra quelli di servizio validi per l’accesso ai PAS e prolungare «fino all’anno accademico 2015/2016» la possibilità di istituirli. Anche qui però il Consiglio di Stato ha sospeso il parere, sempre per la mancanza di quelli di CNPI e CNAM; la procedura è ora sospesa. Comprensibile l’agitazione di quanti contavano sul servizio svolto nell’a.s. 2012/13 per abilitarsi con i PAS: cosa possono fare se non tentare ora il TFA, pur sapendo che anche quel bando è sotto scacco per gli stessi motivi?

Revisione delle classi di concorso
Dal prossimo anno la riforma delle superiori va a regime, ma ancora una volta parecchi insegnamenti saranno impartiti in regime di “atipicità”; nonostante diversi tentativi, non è stata realizzata la revisione delle classi di concorso e dei relativi requisiti di accesso. Un’inconcludenza da cui derivano, assieme ai gravi disagi connessi con la gestione degli insegnamenti atipici, il mancato avvio delle nuove lauree magistrali per l’insegnamento nel II grado e, di conseguenza, la proroga del periodo transitorio del TFA abilitante. Anche la riforma delle classi di concorso prevede il parere di CNPI e CNAM… e intanto il provvisorio tende a diventare definitivo.

Last but not least, i ritardi nell’emanazione dei decreti applicativi del DL n. 104/2013, il cosiddetto decreto “l’istruzione riparte”. Quello relativo alla gratuità di accesso ai musei è stato pubblicato: in ritardo (a fine marzo), varrà solo finché ci saranno i soldi e comunque solo fino alla fine dell’anno (è a termine); mancano ancora molti altri provvedimenti. Del decreto interministeriale sul programma sperimentale di alternanza scuola-lavoro «per lo svolgimento di periodi di formazione in azienda per gli studenti degli ultimi due anni delle scuole secondarie», presentato all’inizio di aprile, si sono perse le tracce. Anche questo è caduto sotto la scure del Consiglio di Stato?

Non ci resta che chiedere al titolare pro-tempore del dicastero se l’emergenza è davvero finita e si può iniziare un confronto serio e a largo raggio con quanti nella scuola tutti i giorni davvero responsabilmente lavorano e perciò hanno qualcosa da dire, oppure, come spesso accade in questo Paese, dobbiamo considerare l’emergenza un fattore stabile (!) della quotidianità e le soluzioni (di volta in volta patteggiate con i soliti noti…) piegate agli interessi di parte e invece che ricercate per il bene comune.