N.33 - La bellezza del reale

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Nel breve racconto che segue proponiamo la storia minima di un semplice sguardo, che fa grande il mestiere di insegnare e speciale l’avventura educativa.

Un esercizio banale, a prima vista. In quarta elementare è normale che si insegni a scrivere, tra le altre cose, una lettera. Potrebbe essere una formalità. Ma la maestra Valeria l’ha presa sul serio. Ha chiesto ai suoi ragazzi di scrivere a lei, e loro hanno detto di sé, hanno raccontato cose anche profonde, per i loro dieci anni. Allora Valeria, durante le vacanze di Pasqua, ha risposto. Ha scritto cose semplici: ha raccontato del pranzo pasquale, di come si è trovata con i suoi amici a cantare…
I suoi alunni, quando hanno avuto la lettera della maestra fra le mani, si sono emozionati. Valeria ancora non se ne capacita: «era una cosa così semplice, così ordinaria…». Semplice, ordinaria, sì; ma reale. Un pezzo di vita vera è entrata in quel regno della formalità che troppo spesso rischia di essere la scuola. Gli alunni di Valeria se ne sono accorti, si sono resi conto che la maestra li ha presi sul serio e le sono stati grati.
Anche noi.