N.22 - Lavorare a “Bottega” verso i Colloqui Fiorentini

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Il 25, 26 e 27 febbraio prossimi si svolgerà a Firenze la XV edizione de “I Colloqui Fiorentini – nihil alienum” con il convegno per le scuole superiori “Quel nulla d’inesauribile segreto” dedicato a Giuseppe Ungaretti.

Con la Convention di Bologna dello scorso ottobre 2015 ha preso il via la sesta bottega dell’Italiano, incontro con l’autore, la bottega di letteratura imperniata attorno al convegno “I Colloqui Fiorentini – Nihil Alienum”, che da quindici anni si è posto nella scuola italiana come possibilità di una didattica nuova, che, paradossalmente, recuperi il metodo antico, e mai passato di moda, dell’insegnamento dell’italiano: un insegnante, una classe di studenti, l’opera di un autore. Semplice e arduo mestiere di insegnare, cioè quello di porsi di fronte alle parole vive, dirette, provocanti dei grandi scrittori della nostra letteratura e di farle vibrare nel paragone con la nostra vita. La possibilità di acquisire uno sguardo critico, senza dover passare dallo studio previo della critica letteraria. Uno sguardo critico, perché capace di leggere le parole del passato, come luce per conoscere e incontrare il proprio presente. Critico perché vaglia ogni pagina con la verifica della propria esperienza personale, permettendo così il grande rischio: la scoperta di qualcosa di così grande e bello che può cambiare la vita per sempre. «Non avrei mai creduto di poter avere nostalgia di un convegno di letteratura. Non avrei mai creduto che la poesia potesse cambiarmi la vita», ci diceva una studentessa al termine dell’edizione dei Colloqui su D’Annunzio. E così da quindici anni più di ventimila docenti e studenti di tutt’Italia hanno sperimentato un’idea di studio che torna a coincidere con la conoscenza, quella vera.

Ma questo è un cammino innanzitutto per i docenti, un cammino che si dipana attraverso tappe puntuali. La Convention di Diesse è dunque il punto di partenza. Qui si avvia la Bottega dell’Italiano, incontro con l’autore e qui si comincia a lavorare sui testi con i docenti. Il moderatore della Bottega lancia una ipotesi sintetica sull’opera dell’autore, di norma coadiuvato da membri del Comitato Didattico dei Colloqui Fiorentini, e poi tale ipotesi viene discussa fra colleghi, alla luce dei testi. Questo lavoro, con il quale si conclude la Bottega alla Convention, apre in realtà il lavoro vero e proprio, che viene proseguito dai singoli docenti nelle proprie classi con i propri studenti da fine ottobre a metà gennaio. In questo periodo i docenti affrontano in classe la lettura e l’approfondimento delle opere dell’autore e gli studenti cominciano ad elaborare una tesina, con la quale parteciperanno al convegno I Colloqui Fiorentini, previsto per il febbraio successivo. In questo arco di tempo il comitato didattico dei Colloqui Fiorentini (una trentina di docenti provenienti da varie regioni di Italia) organizza nelle proprie regioni e città degli incontri propedeutici al convegno, per sostenere e rafforzare per coloro che parteciperanno ai Colloqui, il metodo didattico proposto alla Bottega. Quest’anno gli incontri si sono tenuti in 9 regioni a Firenze, Cagliari, Civitanova Marche, Cassino, Genzano, Bologna, Gorizia, Trieste, Bari, Carrara, Terracina, Chiavari ed hanno coinvolto oltre 2.000 studenti e docenti.

In questi mesi inoltre il lavoro si svolge tramite un sistematico scambio di e-mail fra docenti, che si raccontano la propria esperienza, si paragonano, si sostengono nel giudizio e nella verifica del metodo di insegnamento, nel giudizio e nell’approfondimento sull’autore, ma anche nel lavoro che comporta questo tipo di didattica, che, oltre ad essere impegnativa in classe (perché impedisce di riposare nella comoda routine dei programmi da svolgere, attivando per il docente una creatività ed una progettualità altrimenti rare), vede talvolta le resistenze di colleghi e dirigenti scolastici che restano ancorati ad un’idea di insegnamento come trasmissione di istruzioni e da un sistema burocratico che cerca di affossare ogni sussulto di creatività nella scuola.

Infine tutto il lavoro della bottega e del comitato didattico, dei tremila docenti e studenti che quest’anno si sono iscritti ai Colloqui Fiorentini, trova nei giorni del convegno il suo banco di prova. I lavori del convegno sono di fatto tre giorni di verifica del percorso svolto, attraverso l’incontro e il paragone con lo studio ed il lavoro di centinaia di classi di ogni ordine da ogni parte della penisola.

Dalla Bottega della Convention ai Colloqui Fiorentini si dipana dunque un cammino che abbraccia gran parte dell’anno scolastico, che è al tempo stesso corso di aggiornamento effettivo ed efficace per i docenti, percorso di studio di alto livello culturale per gli studenti, vibrante avventura umana per tanti, tantissimi dei partecipanti, ma innanzitutto per chi il convegno lo organizza e lo propone.